Una piccola guida sulla Nocciola di Giffoni, una delle eccellenze salernitane meno conosciute ma allo stesso tempo che arricchiscono il patrimonio enogastronomico regionale con una varietà di colori e di sapori assolutamente da provare.

Risultati immagini per nocciole giffoni

Dalla storia alla nocciola di Giffoni

Parliamo della nocciola, pianta coltivata dall’uomo fin dall’antichità che prospera nel Mediterraneo. Ai tempi degli antichi Romani, il nocciolo, che si chiamava Corylus Avellana in onore della città produttrice di Avella, da cui lo spagnolo Avellana, si regalava per augurare la felicità.

Oggi leader indiscusso di produzione a livello mondiale è la Turchia con quasi 700.000 tonnellate annue e molto dopo veniamo c’è l’Italia con 90.000 tonnellate anche se i nostri prodotti si possono fregiare del riconoscimento comunitario IGP e parliamo in particolare della gentile delle Langhe, la gentile Romana e la tonda di Giffoni.

Questo fenomeno economico è ottimizzato dalle grandi aziende alimentari che usano le nocciole turche per creme spalmabili e le nostre per le nocciole intere. Ai fini alimentari si utilizza principalmente col cioccolato o senza per la produzione di dolci e creme, anticamente in Piemonte si usava anche l’olio di nocciole.

Proprietà della Nocciola di Giffoni

Come tutta la frutta secca è ricco di vitamina E e di fitosteroli, sostanze ritenute importanti per la prevenzione delle patologie cardiovascolari e contengono inoltre grassi monoinsaturi in grado di abbassare i livelli di colesterolo, ricordiamo tuttavia che è un frutto molto calorico. Il

La nocciola a Giffoni e in Campania

Nocciole di GiffoniQuesto frutto esiste in Campania fin dalla notte dei tempi, esistono anche degli esemplari carbonizzati ritrovati a Pompei, attualmente con 54.000 tonnellate è la prima regione per produzione. All’interno della nostra provincia, tra la valle dell’Irno ed i Picentini esistono grazie al Reg(CE) n. 2325/97 le nocciole di Giffoni IGP.

Questa varietà, dalla forma tonda e polpa bianca, è attestata fin dal medioevo ma è in epoca Borbonica che s’incominciò ad esportarla e farla conoscere all’estero. In questo periodo infatti veniva esportata nell’impero Austriaco per realizzare i wafer Napolitaner, che ancora oggi portano questo nome. Nel corso del Novecento il territorio dei Picentini ha ospitato sempre più coltivazioni in quanto il prodotto era richiesto dall’industria dolciaria, spodestando altre coltivazioni quali per esempio il tabacco.

La tostatura delle nocciole

Nocciole di GiffoniLe nocciole possono essere tostate, perdono così l’umidità e si conservano più a lungo. Il frutto fresco infatti se mantenuto col guscio si può conservare anche due anni ma senza deperisce in un paio di giorni e diventa rancido.

Con la tostatura si affievolisce il sentore vegetale e si acquistano sentori e sapori tostati tipici dei dolci col cioccolato. Questo procedimento è indispensabile per togliere l’olio che danneggia la schiuma della birra.

Si possono tostare le nocciole mettendole in forno per 20 minuti a due temperature, 140 gradi se vogliamo lasciare un sapore caramellato, 180 se vogliamo abbrustolirle. Se si desidera rimuovere le pellicine basta sfregarle leggermente dopo che sono state tostate.

Dall’amore per il proprio territorio nasce la birra Brigante Brutus, realizzata con nocciole coltivate nella terra della moglie del birraio. La birra è dedicata a Brutus il cane del birraio nato in questa terra e goloso di nocciole. E’ una birra stagionale prodotta a settembre in occasione della raccolta delle nocciole fino ad esaurimento scorte. E’ una birra dissetante da consumare calda per poter apprezzare la dolcezza delle nocciole, consumata fredda si apprezza solo l’aroma tostato. Gli abbinamento sono naturalmente i piatti a base di nocciole, sia salati che dolci. Questo progetto è l’unico in Campania ed il secondo in Italia, ci hanno preceduto i Piemontesi. Questa birra si differenzia dagli altri prodotti perché realizzata con nocciole intere e non con estratti ed inoltre le altre sono caratterizzate dalla somiglianza a birre scure come porter o stout mentre questa si rifà alla brown ale britannica che già di base richiama la nocciola ma l’effetto è stato amplificato.

Le nocciole di Giffoni in cucina

Con le nocciole si possono preparere tantissime ricette. Possiamo preparare con le nocciole fresche le crespelle, dolci natalizi a base di miele e granella di nocciole, oppure con il frutto tostato possiamo fare il croccante facendole cuocere in padelle insieme allo zucchero ottenendo così una specie di torrone. Inoltre possiamo anche realizzare una crema spalmabile con il latte condensato, avrà un sapore molto più deciso di quelle in commercio