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Il Limone Costa d’Amalfi IGP, noto anche come Sfusato Amalfitano, è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta.

Viene prodotto nei comuni appartenenti alla costiera amalfitana e presenta caratteristiche esclusive, che lo rendono famoso nel mondo,si differenzia dai limoni della vicina area sorrentina per le diverse modalità di coltivazione e per proprietà organolettiche differenti.

Il limone della costiera amalfitana possiede una polpa succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi (dai 4 ai 10 semi per frutto). Si presenta di dimensioni medio-grosse (dai 100 ai 120 grammi per frutto) ed è ricco di acido ascorbico, ossia di Vitamina C.

Lo sfusato amalfitano, nelle aree della costiera viene utilizzato sia al naturale servito “all’insalata”, oppure come condimento per pesce, antipasti di mare, nei celebri primi piatti della zona e sulle carni. È adoperato anche per produrre il limoncello (famoso liquore tipico della zona che ha alimentato un importante indotto economico per tutta l’area), e alcuni bar di Amalfi e dintorni servono persino il caffè al limone, il babà al limone, e torte e dolciumi tipici locali al limone.

I comuni della penisola sorrentino-amalfitana in cui si diffusero i primi alberi di limone furono Maiori, Minori, Sorrento e Massa Lubrense.

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Una diffusione ancora più larga del limone, nell’area di Amalfi, avvenne soprattutto grazie alla necessità di disporre di questo frutto a seguito della scoperta della sua grande utilità nella lotta alloscorbuto, la malattia dovuta a carenza di vitamina C. Per gli amalfitani, storicamente famoso popolo di navigatori, era determinante poter disporre sulle proprie navi di scorte di limoni. Già nell’XI secolo, la Repubblica di Amalfi decretò che a bordo delle navi ci fossero sempre provviste di questi frutti.

Dal 1400 al 1800, per il loro impiego nella lotta allo scorbuto, ci fu una grandissima richiesta di limoni amalfitani, vista la loro ricchezza di vitamina C. I limoni vennero richiesti non solo da altre zone campane e italiane, ma anche da paesi esteri, specialmente nord europei.

A tal proposito, nel XIX secolo Matteo Camera scrisse di limoni …che da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati italiani, assieme a limoncelli e a cetrangoli…, termine con il quale venivano indicate le arance amare.

Fu così che lungo la costiera i giardini di limoni crebbero nel corso dei secoli di numero e ampiezza, grazie al recupero per l’agricoltura di suoli scoscesi e impervi. E ci hanno regalato il prodotto che inseriamo nella birra