Recentemente mi sono imbattuto su alcuni articoli in rete sulla storici sull’origine della birra, leggiamoli un po’ e approfondiamo la conoscenza della nostra bevanda dal nostro migliore punto di vista.

A settembre in Israele è stata fatta una scoperta archeologica che rivoluzione la storia della birra. Infatti è stata trovata una traccia della nostra bevanda vecchia di 13000 anni. Il ritrovamento è avvenuto a Raqefet, insediamento di una popolazione seminomadi chiamata Natufiani. Le tracce consistono in amido e particelle vegetali presenti nella birra. Si spostano pesantemente le lancette della data di nascita dell’industria brassicola di 10000 anni e si trasferisce l’origine della birra dall’Iraq alla Palestina. All’epoca l’agricoltura non era stata ancora inventata quindi o bisogna retrodatare anche la sua invenzione oppure bisogna ipotizzare che popoli nomadi, che erano appunto cacciatori-raccoglitori, producessero la birra con cereali raccolti.I Ricercatori hanno ipotizzato che fosse stata prodotta da orzo,grano e avena lasciati in ammollo e maltati; quindi venivano pestati e veniva aggiunta acqua calda. Si ipotizza che la produzione di birra avveniva in occasione di feste religiose, quando si radunavano le popolazioni nomadi intorno ad un santuario.

origine della birra Palestina

Facciamo invece un salto di migliaia di anni, passando dall’origine della birra ad un secolo in cui la nostra bevanda aveva già una ricetta affermata e l’utilizzo del luppolo era consolidato.

Nella prima metà del seicento a Bologna esisteva il marchese Vincenzo Tanara che pubblicò L’economia del Cittadino in Villa, un best seller dell’epoca. Raccontava le atttività agricole e come gestirle economicamente visto che all’epoca l’agricoltura era la maggior fonte di reddito per un aristocratico.  Il nobiluomo dedicò due pagine all’homebrewing secondo le tecnologie ed il lessico dell’epoca. Bagnava i grani, orzo o frumento,  per 24 ore e poi ne faceva una montagnella per farli germogliare, con le conoscenza odierne sappiamo che così facendo si ammuffiscono.Magari all’epoca gradivano sentori che al giorno d’oggi sono sgraditi anche nelle lambic, la muffa non è mai un sapore gradevole!  Asciugati i grani li faceva bollire, all’epoca non esistevano strumenti di misura. Il densimetro sarebbe stato inventato giusto qualche secolo dopo, quindi si andava ad occhio. L’acqua doveva essere calda tanto da non poter metterci le mani dentro ed il mosto andava raffreddato fino alla temperatura dell’urina. Il gentiluomo prevedeva 16 once di luppolo per corba, circa 15 grammi litro, decisamente amara! Secondo gli standard moderni una birra con queste quantità di luppolo avrebbe 300 IBU. Il marchese ci narrava quindi degli inglesi che facevano birre con zucchero, cannella e chiodi di garofano e la passavano in botte; i fiamminghi usavano il pane o la semola mentre i Moscoviti ci aggiungevano le mele

origine della birra Tanara

Il mondo brassicolo si conferma sempre più interessante e la storia dell’origine della birra accompagna l’uomo fin dalla sua nascita, chissà se possiamo retrodatarla fino all’uomo di Neanderthal?