Roberto il Guiscardo era un normanno, un vichingo francesizzato.
Roberto il Guiscardo

La leggenda narra che i primi normanni ad arrivare a Salerno furono 40 pellegrini che tornavano dalla Terrasanta nel 1016 ed aiutarono i Salernitani a sconfiggere i Saraceni. In seguito molti connazionali vennero nella terra del sole assoldati dai vari signorotti locali e fondarono il primo ducato, Aversa. Nel 1030 i fratelli Altavilla arrivarono in Italia e tra di loro Guglielmo divenne il signore del Cilento e Drogone sposò una figlia di Guaimario IV principe di Salerno, Gaitelgrima. In virtù di questa parentela il fratello Umfredo, che aveva sposato la principessa dopo l’uccisione del fratello, aiutò i figli del principe a vendicarsi dell’assassinio del padre uccidendo tutti i congiurati ed insedio sul trono il figlio Gisulfo. Il fratello Roberto era acquartierato  in Calabria dove si dedicava a conquiste e scorrerie, data la sua furbizia gli fu dato il soprannome di Guiscardo e si sposo con una sua parente Alberada di Buonalbergo, che gli diede truppe ed il figlio Boemondo. Il papa impaurito dalla presenza normanna chiamò l’imperatore Enrico III e si alleò con i Greci per affrontarli, ma non riuscì ad avere la meglio. Gisulfo pure era infastidito dalla loro presenza e non mosse un dito per aiutarli, i normanni se lo ricordarono. Nel frattempo il fratello Ruggero si dedico alla conquista della Sicilia.

Il sud Italia era quasi completamente in mano normanna,

Roberto il Guiscardo Taranto

mancavano solo Amalfi e Salerno. La principessa Sichelgaita, sorella di Gisulfo, capì che era arrivata la fine e si offrì in sposa a Roberto il Guiscardo, nonostante l’opinione contraria del fratello che non voleva consegnargli il suo dominio, faro di cultura latina. Il normanno fece annullare il matrimonio precedente e si sposò con Sichelgaita a Melfi nel 58. La principessa era anche attratta dall’aspetto fisico del duca, descritto come maestoso di volto, alto, di spalle larghe, di chioma e barba rossa, ambizioso oltre misuro, saggio, coraggioso, esperto in guerra e abile amministratore. Teneva molto in conto i consigli della colte moglie longobarda che curava i rapporti con la chiesa tramite il fratello cardinale ed il vescovo di Salerno Alfano, suo parente.  Nel 1059 Roberto il Guiscardo ospitò il papa a Melfi per un sinodo e come ricompensa lo riconobbe duca di Puglia. Nel 72 andò insieme alla moglie ad aiutare il fratello Ruggero nella conquista di Palermo e finalmente scacciarono i musulmani dalla Sicilia. Roberto nel frattempo invecchiava e si pose il problema della successione, i normanni volevano Boemondo, guerriero valoroso, ma Sichelgaita preferiva il suo primogenito Ruggero, detto Borsa poiché molto venale, che avrebbe pacificato i longobardi con i normanni. La principessa arrivò ad avvelenare Boemondo ma in seguito alla rabbia di Roberto lo salvò con un antidoto, che tuttavia lo lasciò pallido per tutta la vita. Nel 74 Roberto il Guiscardo strinse un’alleanza matrimoniale facendo fidanzare la figlia Olimpiade con l’erede al trono di Costantinopoli Costantino ma nel 78 l’imperatore fu detronizzato e l’alleanza saltò. Nel frattempo Roberto venne scomunicato 3 volte per aver invaso il territorio nella chiesa e contro di lui s’incominciarono a radunare più nemici possibili, tra cui anche il cognato Gisulfo. Nel 76 incominciò l’assedio di Salerno che durò un anno e alla fine la popolazione stremata gli aprì le porte. L’ultimo principe Longobardo fu graziato con l’intercessione della sorella e si rifugiò a Roma alla corte Papale. Nel frattempo anche Amalfi si consegnò al Guiscardo.

A Salerno i normanni fecero erigere un nuovo castello per motivi di sicurezza, castel Terracena ed una nuova cattedrale.

Roberto il Guiscardo Duomo

Nel frattempo alla scuola medica Salernitana arrivò Costantino l’Africano che Roberto assoldò come segretario. I normanni non si chiamarono mai principi di Salerno perché il titolo non fu riconosciuto dal papa. Nel 81 riuscì finalmente a rivolgere le sue attenzioni alla vendetta contro l’imperatore d’Oriente, conquistò Durazzo e Corfù ottenendo numerose vittorie ma fu richiamato in Italia dal Papa che era assediato a Roma dall’ imperatore di Germania che lo voleva detronizzare. Il Guiscardo lasciò il figlio Boemondo in Oriente e tornò in Italia, l’imperatore tedesco scappò lasciando la città devastata dall’assedio normanno così il papa si rifugiò a Salerno dove benedisse la nuova cattedrale, creata ad immagine della basilica di san Pietro, che ospitava le spoglie dell’evangelista Matteo. Nell’84 riprese la campagna in Oriente riconquistando Cefalonia ma la peste lo colse e morì, fu sepolto a Venosa. Il figlio Ruggero gli successe come duca di Puglia grazie agli intrighi di Sichelgaita, insediandosi definitivamente a Salerno mentre il figlio Boemondo diventò principe di Taranto. In seguito partì per la Terrasanta con la prima Crociata e divenne anche principe di Antiochia.