Da quando è iniziata la rivoluzione artigianale della birra Italiana vari stili sono stati proposti ma su tutti ha vinto l’Italian Grape Ale

Wine Beer Romance - Free photo on Pixabay

Nel 2015 il BJCP ha inserito l’IGA, grazie all’opera del Mobi, lo stile tra quelli regionali, designando proprio l’Italia come capofila del progetto per la nostra tradizione vitivinicola ed assenza di tradizione birraia. L’Italia però è il paese con la maggior varietà di vitigni al mondo. Quante birre si possono fare!?

La  Italian Grape Ale si produce aggiungendo una materia prima enologica (non importa se mosto d’uva, mosto muto, mosto parzialmente fermentato, vinaccia o mosto cotto) al mosto di birra.

Successivamente si fa fermentare con un lievito neutro. Il prodotto finale non deve essere caratterizzato assolutamente dal lievito, ma dagli odori sprigionati dalla fermentazione dei due mosti. I birrai possono spaziare con la fantasia facendo macerare le bucce, spumantizzando, facendole fermentare da brettanomiceti, passando il tutto in botte.

Come ho visto al Barcellona Beer Challenge lo stile è diventato popolare anche all’estero, soprattutto in nazioni dove si produce vino come la Spagna o la California ma anche i Belgi si sono cimentati usando l’uva Francese.

Ma col tempo ho capito che è proprio questa la sua bellezza

Noi ci siamo cimentati un po’ in tutti i sapori e col tempo ho imparato ad apprezzare anche l’IGA. Il movimento birraio italiano, dopo aver ripreso le tradizioni dei paesi Europei, ha cercato d’inserire qualsiasi ingrediente nelle birre per dare Italianità, come farro e limoni.

Nonostante tra i primi tentativi di birra fatta in casa ci fosse la birra al vino, ero un po’ scettico verso il prodotto, pensando che il risultato finale non fosse speciale. Ma era un po’ destino che vino e malto si dovessero unire, come nella parola Barley Wine.

italian grape ale

La nostra Italian Grape Ale in collaborazione con Lunarossa Vini

La cantina sorge a qualche km di distanza dal nostro birrificio ed abbiamo pensato di mescolare il mosto del nostro cavallo di battaglia con il Taglio Bordolese, nasce così il Taglio Bordolese Salernitano

Questo mix di uve è stato scelto perchè è opinione personale mia che  vitigni internazionali quali il Merlot siano quelli che rendono meglio sui colli Picentini, un po’ come il Supertuscan a Bolgheri. Nasce così una birra fresca da un leggere colore aranciato che richiama anche al gusto l’albicocca

Quindi alla salute e viva la IGA!